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Una relazione consapevole

Nella vita frenetica di tutti i giorni quanto ci fermiamo a riflettere davvero sulle nostre scelte?
Spesso ci facciamo prendere dalla fretta e dalle abitudini, ritrovandoci a fare delle cose perché lo fanno tutti o perché ormai è consuetudine che si facciano in quel modo. Ad esempio, facendo la spesa quanto valutiamo realmente i prodotti che stiamo acquistando? Ma se ci fermassimo un attimo a ragionare e a riflettere su quello che stiamo facendo, probabilmente le nostre scelte cambierebbero e finiremmo col scegliere ciò che è davvero giusto per noi. Ecco che ponendo attenzione e scegliendo con consapevolezza ciò che riteniamo giusto, potremmo essere molto più soddisfatti e sereni. Ad esempio, che cosa spesso cambia tra chi ha scelto una dieta vegetariana o vegana e chi continua con la dieta carnivora? La consapevolezza di ciò che si sceglie di mettere nel proprio piatto e quindi si mangia ciò che si sente giusto per sé e non ciò che si è abituati a mangiare da sempre o perché più comodo e comune.
Lo stesso vale nella relazione con il nostro animale. Se condividiamo la vita con un cane o un gatto sappiamo quanto ci abitui a vivere nel presente e a rallentare i nostri ritmi. A tutti è sicuramente capitato che, quando si ha fretta, il proprio cane faccia di tutto per rallentarci; hai solo cinque minuti da dedicargli per fare un giretto al volo e lui pare non aver mai trovato tanti odori interessanti nella sua vita, facendoci prima spazientire e poi obbligandoci a fermarci. E solo quando lo assecondiamo e ricominciamo a respirare tranquilli, allora riparte. Oppure il gatto che ci sta tra i piedi costringendoci a muoverci con attenzione per non pestarlo e non cadere. É così che ci insegnano a vivere nel momento presente e a essere consapevoli di quello che stiamo facendo.
Perché non approfondire ancora di più questa consapevolezza portandola in tutte le scelte che facciamo per lui? In fondo la sua vita dipende dalle nostre scelte e noi ne siamo responsabili.
Così quando scegliamo tra un’alimentazione industriale e una casalinga, dovremmo approfondire di più quali sono le differenze e quale fa maggiormente al caso nostro.
Se si ammala possiamo scegliere tra un approccio medico classico e uno olistico, tenendo presente che non sempre uno esclude l’altro. Ad esempio, posso scegliere di vaccinare il mio animale tutti gli anni oppure di fare una titolazione anticorpale per vedere se ha o meno gli anticorpi e quindi di conseguenza procedere o meno con il vaccino, evitando stress inutili al sistema immunitario.
Quando vado in vacanza valuterò attentamente quale sia la soluzione migliore per lui. Per il mio cane è meglio una soluzione casalinga o una pensione classica? Gli piace condividere gli spazi con altri cani o preferisce avere un posto privato? Queste potrebbero essere alcune delle domande da porsi.
Anche nel fine vita posso scegliere tra un’eutanasia o un accompagnamento empatico. Da una parte decidiamo noi o il nostro veterinario quando è il momento di terminare la vita dell’animale, dall’altra viviamo fino in fondo insieme permettendogli di andarsene quando sentirà che è il suo momento. In entrambi i casi si farà in modo di evitargli il dolore, quello che cambia è il vivere e accettare una parte della vita che è importante come le altre.
Spesso chi convive con gli animali si fa prendere dai sensi di colpa per quello che si è fatto o meno per loro, soprattutto quando si ammalano o ci lasciano. Ma se scegliamo consapevolmente, non possiamo sbagliare perché faremo la scelta migliore per noi in quel momento.
Impariamo a porci domande e a prendere consapevolezza di ciò che facciamo, così saremo più soddisfatti e felici e le nostre relazioni miglioreranno considerevolmente!